Un nido di memorie
Con Un nido di memorie Tullio Kezich offre alla Contrada e alla nostra città il “secondo atto” di quella trilogia drammatica in lingua triestina dedicata all’arco di tempo che va dal periodo della guerra sino agli anni Cinquanta. Un lavoro che affonda le radici nella biografia personale del- l’autore e guarda alla memoria collettiva di una città della quale viene tracciato un ritratto ricco di risvolti talora divertenti, talora drammatici.
La famiglia dell’avvocato Ivo Sklebez, dietro la quale non è difficile scor- gere più di qualche accenno al vissuto personale di Kezich, diviene sorta di proiezione della città in tutte le sue varie componenti. La servetta “carsolina” Milka, l’ebreo Volpati, la maestra Calpurnia di ferventi idee fasciste, lo stesso Ivo che cerca di barcamenarsi in una situazione che cambia di giorno in giorno, sono rappresentanti del tessuto sociale di una città multietnica, nella quale da sempre l’italiano vive a fianco dello sloveno, il cattolico dell’ebreo, l’autoctono dello straniero.