La fuga delle voci
2020
Con Davide Calabrese, Filippo Strocchi, Veronica Appeddu, Laura Panzeri, Gianluca Sticotti
Scritto con Davide Calabrese
Presentatore
Produzione di Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia "Il Rossetti"

Si denuncia sempre la “fuga dei cervelli” all’estero… Ma alle voci, chi ha pensato? Anche nel teatro musicale ci sono talenti che intraprendono la carriera in Italia per “esplodere” poi all’estero. Perché? Lì si è più preparati a offrire opportunità agli artisti emergenti? La questione è complessa… Intanto un po’ di “voci in fuga”, sono state richiamate al Rossetti – dove quasi tutte sono già passate – e messe al centro di un concerto molto speciale.

La Bibbia riveduta e scorretta
2018 - 2020
(con gli Oblivion)
Scritto con Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli
Performer e autore
Regia di Giorgio Gallione
Produzione di AGIDI

Siamo nel 1455 e Gutenberg, con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, inaugura di fatto l’Età Moderna. Sta per scegliere il primo titolo da stampare, quando bussa alla porta un Signore. Anzi, il Signore. È proprio Dio che da millenni aspettava questo momento e che si presenta con un’autobiografia manu-scolpita, con l’intento di diffonderla e diventare così il più grande scrittore della storia. Tra discussioni infinite, riscritture e un continuo braccio di ferro tra autore ed editore, prenderanno vita le vicende più incredibili dell’Antico e Nuovo Testamento, le parti scartate e tutta la verità sulla creazione del mondo, finalmente nella versione senza censure: un vero e proprio best seller, La Bibbia riveduta e scorretta.

Per la prima volta gli Oblivion si mettono alla prova con un vero e proprio musical comico, omaggiando tutto lo scibile della storia del Musical dagli anni ‘20 ad oggi e dando vita ad un irresistibile show.

Far finta di essere G
2017
Con Lorenzo Scuda
Scritto con Sandro Luporini e Lorenzo Scuda
Performer e autore
Regia di Giorgio Gallione
Produzione di Fondazione Gaber, Oblivion, MTM

– Io mi chiamo G
– Io faccio finta di essere G
– Io andavo a vedere gli spettacoli di Gaber da quando ero bambino. Fino al 2003 lo avrò visto almeno 20 volte a teatro.
– Io mi sono beccato solo Scuda e Calabrese. Ma avevo il biglietto gratis.
– Uno spettacolo di Gaber in due anni girava tutti i più grossi teatri d’Italia.
– Lo spettacolo di Scuda e Calabrese prima di arrivare in un teatro ha girato case, biblioteche e parcheggi. Per sette anni.
– Gaber era un attore e cantante e aveva sul palco un’orchestra intera.
– Nell’omaggio che ho visto io sul palco c’era solo una chitarra. Però c’erano due cantanti attori. Per far numero.
– Gli omaggi che ho visto erano tutti struggenti ed impegnati. Se li avesse visti Giorgio Gaber si sarebbe commosso.
– L’unico omaggio che ho visto faceva ridere dall’inizio alla fine. Anche nei pezzi seri. Se lo avesse visto Giorgio Gaber si sarebbe incazzato.

Oblivion: The Human Jukebox
2015 - 2018
(con gli Oblivion)
Scritto con gli Oblivion
Performer e autore
Regia di Giorgio Gallione
Produzione di WEC

Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica mai scritta e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.
Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della Rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione.
Gli Oblivion hanno in repertorio tutto, l’intero pantheon dei grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di parodie, mash-up, duetti impossibili, canzoni strampalate.
Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile.

TalenTS
2014
Con Spritz For Five, Les Babettes, Ricky Yane
Presentatore e Regista
Regia di Davide Calabrese
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste

Al Politeama Rossetti la serata di Natale con Spritz for Five, Le Babettes e Riki Yane presentati da Davide Calabrese. Teatro con il tutto esaurito, grandi applausi per tutti.

Oblivion.zip
2014 - 2015
(con gli Oblivion)
Scritto con gli Oblivion
Performer e autore
Regia di Giorgio Gallione
Produzione di Malguion

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli ovvero gli Oblivion, ormai hanno 10 anni suonati, gli ultimi 5 trascorsi in perenne tournée. Apolidi, privi di una vita sociale, sentimentale e specialmente sessuale, stanchi di questa routine, per ridare slancio e vigore al loro spento ménage, gli Oblivion calano il jolly. Calano la Zip. “Oblivion.Zip” l’archivio portatile degli Oblivion, alle prese col meglio del loro repertorio, ma con la novità del pubblico che farà da terzo incomodo. Da fastidio tollerato a malapena (quando ride e applaude contaminando i mirabili sketch del quintetto) a vera e propria risorsa dello show. Un greatest hits dove cade per la prima volta la quarta parete. E il rapporto col pubblico diventa fisico. Non più solo luci e suoni, ma, finalmente, anche odori.

Othello, la H è muta
2013 - 2014
(con gli Oblivion)
Scritto con Lorenzo Scuda
Performer e autore
Regia di Giorgio Gallione
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste

Due secoli di critica musicale e teatrale condensati in una rivoluzionaria scoperta: la differenza tra l’Otello verdiano e quello shakespeariano? E’ l’H…. E così si compie il misfatto e il doppio bicentenario Verdi–Wagner viene comicamente profanato alla maniera degli Oblivion… Un pianista – Denis Biancucci – con un piano ben preciso accompagnerà gli Oblivion in un percorso shakespeariano alternativo. Da Otello a BalOtello in tutti i Mori, in tutti gli Iaghi. La classica vicenda shakesperiana prenderà pieghe del tutto inattese e potrà capitare che i nobili personaggi verdiani si dimentichino i testi di Arrigo Boito per usare quelli di Mogol o di Zucchero! Un progetto speciale con tanta musica e vocalità, arricchito dagli equilibrismi canori e dai montaggi beffardi, ma impeccabili di questi cinque formidabili attori e cantanti, seguiti da decine di migliaia di spettatori anche su Internet.

The Illusionists – World tour
2013
Con Jeff Hobson, Dan Sperry, Jinger Leigh, Mark Kalin, Andrew Basso, Kevin James, Philip Escoffey
Traduttore ed attore
Regia di Tim Lawson e Simon Painter
Produzione di Kililive.com with WME

Impostosi fin dall’esordio alla Sydney Opera House come un vero blockbuster show The Illusionists ha la capacità di combinare in un risultato di notevole incanto, la spettacolarità e la tradizione dei grandi illusionisti del passato, con l’altissima tecnologia, le trovate sceniche, il design dei costumi e delle luci più all’avanguardia. Il risultato è un kolossal in cui – accompagnati dalla musica live della rock band “Z” – i sette maghi, ognuno eccellente nel proprio settore, lasciano il pubblico senza fiato con un mix di numeri incredibili: levitazioni, lettura della mente, sparizioni e fughe.

Festival Teatro Canzone
2013
(con gli Oblivion)
Performer e autore
Produzione di Fondazione Giorgio Gaber

Il Festival teatro canzone Giorgio Gaber è un festival che nasce nel 2004 in onore a Giorgio Gaber.

Il festival promuove il teatro canzone come genere autonomo e ricerca nuovi artisti per continuare il percorso avviato da Gaber. Il teatro canzone è la forma d’arte musicale e teatrale lanciata da Gaber assieme a Sandro Luporini ad inizio degli anni settanta, oggi Luporini è il presidente onorario della manifestazione.

Oblivion Show 2.0 Il Sussidiario
2012 - 2013
(con gli Oblivion)
Scritto con Lorenzo Scuda
Performer e autore
Regia di Gioele Dix
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste e Officine Smeraldo

Con la consueta eleganza e irriverenza, i cinque madrigalisti post moderni raccontano storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani giocando continuamente con la musica. Il più delle volte massacrano canzoni e testi famosi per ricomporli in modi surreali, altre volte si cimentano con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, in questo nuovo spettacolo troviamo tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura italiana dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti. Il cronometro scorre inesorabile e con ritmo forsennato tra motivetti retrò, sonorità tecno ed estetica Bollywoodiana, riuscendo a mescolare Lady Gaga con J.S. Bach e Tiziano Ferro con William Shakespeare. Tuttavia, tra travestimento e
giocoleria musicale, nel susseguirsi degli sketch, si nasconde uno sguardo beffardo, ma acuminato su una società che assomiglia sempre di più a una parodia.

Christmas starTS
gennaio 2012
Con Davide Calabrese, Leonardo Zannier, Filippo Strocchi, Daniel Favento, Stefania Seculin, Ileana Pipitone, Eleonora Lana, Beatrice Berdini, Marco Trespioli
Scritto con Marco Steffè
Attore e Direttore artistico
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste

Se la tradizione classica dei Concerti di Natale si volge soprattutto a un repertorio religioso, tradizionale, Christmas StarTs opta per una via molto più in linea con le corde dei giovani protagonisti e con la consuetudine anglosassone.

Viva l’Italia
2011
Regia di Antonio Calenda
Produzione di Fondazione Teatro Verdi di Trieste
I Promessi Esplosi – Lectio Dementialis
2011
(con gli Oblivion)
Scritto con gli Oblivion
Performer e autore
Produzione di Malguion

“I promessi sposi” è il libro più importante della nostra letteratura, ma indubbiamente risente del peso dei suoi anni (quasi due secoli…), e forse per questo le nuove generazioni pensano che sia un po’ una palla. A rivalutarlo ci hanno pensato gli Oblivion, una giovane formazione di teatro comico che ha interpretato in musica, e in soli 10 minuti, tutta la storia del romanzo.

Oblivion vs Eric Idle
2010
(con gli Oblivion)
Con Eric Idle
incontro con Eric Idle dei Monty Python
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste

L’incontro si svolgerà come una conversazione-intervista condotta da Peter Brown, direttore della British School di Trieste e sarà punteggiato dall’esecuzione da parte degli Oblivion di alcuni numeri musicali e comici dei Monty Python: un omaggio sentito, data la grande ispirazione che gli Oblivion traggono dallo humor dello storico gruppo.

Musical StarTS
2010
Regia di Fabrizio Angelini
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste

Ecco Musical StarTS: complice lo Stabile regionale – che lo produce – e il coordinamento di Davide Calabrese e Riccardo Berdini il progetto prende forma e inaugura trionfalmente la prima rassegna al Castello di San Giusto, per replicare al Rossetti, per la serata di “Buon Anno” dell’Associazione Commercianti al Dettaglio che ha tributato ai giovani artisti la prestigiosa Rosa di Cristallo.
Ma l’entusiasmo dei protagonisti di Musical StarTS (cui si aggiungono i bambini del Laboratorio Teatro Ragazzi, che rendono lo show ancor più fresco e gioioso) non è contenibile: e nel 2011 si replica con una sfavillante riedizione dello spettacolo.
La struttura rimarrà un’architettura di assolo, duetti, coreografie, cori e movimentatissimi assieme, coordinati dall’estro creativo di Fabrizio Angelini, che – con band rigorosamente dal vivo – tesserà un programma tutto nuovo, intrecciando successi celeberrimi tratti da Les Misérables, Il Fantasma dell’Opera, Hair, Mamma Mia! ad alcune gustose anticipazioni del cartellone Musical. Fra queste l’infuocato The Time Warp dal Rocky Horror, brani famosi de La Cage aux Folles, un romantico medley da Elisabeth. Com’è ormai tradizione ci saranno musical mai eseguiti in Italia (The Book of Mormon, Ghost, Spiderman, American Idiot) e – innovazione – qualche esecuzione dai lavori che questi artisti triestini propongono in prima persona, mostrando – oltre al talento di performers – anche una creatività personale e un’intraprendenza di cui la loro città e sicuramente il Teatro Stabile possono andar fieri.

Oblivion Show
2009 - 2011
(con gli Oblivion)
Scritto con Lorenzo Scuda
Performer e autore
Regia di Gioele Dix
Produzione di Teatro Stabile del FVG “Il Rossetti” di Trieste e Officine Smeraldo

Dal Quartetto Cetra ai Monty Python, da Rodolfo De Angelis a Giorgio Gaber, e con un occhio acceso sull’attualità, ogni ispirazione è buona per affinare la formula degli Oblivion, che dalle canzoni “prese a cazzotti” alle parodie, regalano serate divertenti e di qualità, come sottolinea il loro regista: «È un piacere dirigerli: cinque solisti che amano il gioco di squadra. Sono tutti ottimi cantanti, solidi sul piano tecnico e musicalmente versatili. Il loro repertorio spazia dal classico al pop, passano con disinvoltura dal canto gregoriano al rap, sono melodici e jazz. Ed è proprio il gusto per la contaminazione, unito all’innata vocazione per il palcoscenico, a renderli tanto speciali».

Di Palo in Sesto
2009
(con gli Oblivion)
Scritto con Lorenzo Scuda
Performer e autore
Regia di Gli Oblivion
Produzione di Teatro Franco Parenti di Milano

Qualche volta bisogna lasciarsi andare. Mettere in sonno la ragione, l’impegno, la grigia seriosità che accompagna la nostra esistenza. Abbandonarsi alle sensazioni che nascono spontanee, senza mediazioni culturali, che non stimolano domande di senso. La pancia, ecco lasciamo libero sfogo al viscerale divertissement. Il merito di questa boccata di ossigeno, di questa flebo di allegria va ascritto a cinque bravissimi cantanti, attori, fantasisti, trasformisti, mimi che, con le loro capacità vocali, con la loro verve e simpatia ci hanno regalato una bellissima serata. Questi giovani artisti (Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,Lorenzo Scuda e Fabio Vignarelli) nel loro Show “Oblivion” propongono, in una serie di siparietti, una sorta di amarcord musicale. Interpretano, a modo loro, le più belle canzoni vecchie e nuove – rivisitate in chiave ironica – del quartetto Cetra (di cui riproducono fedelmente sonorità e arrangiamenti raffinati) di Mina, Dalla, Celentano, Nomadi, Modugno, Morandi, Gaber ed altri ancora. I nostri “eroi” con le loro elaborazioni parodistiche, l’umorismo, la satira bonaria, la comicità surreale, gli intelligenti accostamenti e la grande versatilità ricordano il teatro dei Gobbi, il trio Marchesini, Lopez, Solenghi e Gigi Proietti.

I cinque attori danno voce ad una variegata gamma di personaggi (memorabile i “promessi sposi” in 10 minuti) con grande padronanza scenica e intonazioni comiche irresistibili facendo leva sull’ottima capacità vocale e gestuale. Insomma uno spettacolo da non perdere. Anzi da rivedere.

Il Divo Garry (Present Laughter)
2007 - 2009
Con Gianfranco Jannuzzo, Daniela Poggi e la Compagnia de La Contrada
Attore
Regia di Francesco Macedonio
Produzione di Teatro Stabile “La Contrada” di Trieste

L’assenza di volgarità, come forma di resistenza a una comicità che si vuole sempre più facile e digestiva, è un altro motivo della scelta di un testo che è commedia ma anche parola: il divertimento spesso non viene dalla bat- tuta, ma dalla situazione; è insomma conseguente alla comprensione di un meccanismo che presuppone uno spettatore attento e partecipe.
La regia di Francesco Macedonio ha ben sottolineato tutti questi aspetti, mettendo in evidenza i rapporti tra i personaggi con la sottigliezza psi- cologica e la sensibilità che gli sono proprie, e aggiungendo un ulteriore tassello alla linea produttiva della Contrada, questa volta alle prese con un vero e proprio classico della commedia.

Sogno di un mattino di primavera
2007
Con Sandro Lombardi, Marion D'amburgo
Scritto con Gabriele D'Annunzio
Panfilo
Regia di Federico Tiezzi
Produzione di Compagnia Lombardi - Tiezzi

In occasione della mostra su Desiderio da Settignano, promossa e organizzata dal Museo Nazionale del Bargello, in collaborazione con il Louvre e la National Art Gallery di Washington, sarà allestito per il cortile del museo uno spettacolo a partire dal testo di D’Annunzio Sogno di un mattino di primavera. L’iniziativa prende spunto dalla presenza nel dramma (quasi da immaginazione preraffaellita) del ritratto di Madonna Dianora, scolpito da Desiderio, che Isabella, la protagonista, resa folle da un crudo fatto di sangue, tiene sulle ginocchia e accarezza piangendo….

Grease
2005 - 2007
Con Flavio Montrucchio, Alberta Izzo e la Compagnia della Rancia
Teen Angel / Tom
Regia di Saverio Marconi
Produzione di Compagnia della Rancia

In questa stagione il musical Grease ha un nuovo protagonista nei panni di Danny Zuko: Flavio Montrucchio. Dopo averlo incontrato per il provino, iI regista Saverio Marconi ha trovato nel giovane attore di “Centovetrine” e vincitore della seconda edizione del “Grande Fratello”, un perfetto interprete per il bullo Danny. Insieme a Flavio un cast giovane e divertente: Alberta Izzo torna a essere Sandy, Floriana Monici è Rizzo e Francesco Guidi Kenickie.

Grease nasce nel 1971, quando Jim Jacobs e Warren Casey decidono di realizzare un musical composto solo per chitarra in un teatro sperimentale di Chicago; lo chiamarono “Grease” per evocare lo stile degli anni ’50, i capelli imbrillantinati e la moda dei fast-food.

Il musical ottenne in breve tempo un grandissimo successo di pubblico e conquistò la notorietà in tutto il mondo. Molti attori esordienti si misurarono nella versione teatrale di Grease, da John Travolta (che fu interprete di un ruolo minore, prima di indossare il giubbotto di Danny Zuko nel celebre film) a Richard Gere (che fu Danny in una edizione londinese).

La piccola bottega degli orrori
2006
Con Gaia Bellunato
Voce narrante
Regia di Federico Bellone
Produzione di Live On Stage

Diretta da Federico Bellone e Giorgio Secoli. Un mix di comicità, emozione e ritmo garantito dalle fime di Howard Ashman (testo e liriche) e Alan Menken (musiche), autori delle colonne sonore dei più grandi successi Disney (“La sirenetta”, “La bella e la bestia”, “Aladdin”). La traduzione di questa nuova versione è firmata da Franco Travaglio, le luci sono di Federico Bellone; la direzione musicale è affidata a Simone Manfredini, le coreografie sono di Gillian Bruce.

Tutti insieme appassionatamente
2004 - 2006
Con Michelle Hunziker, Luca Ward e la Compagnia della Rancia
Franz / Georg Von Trapp
Regia di Saverio Marconi
Produzione di Compagnia della Rancia

Lo spettacolo ha debuttato il 12 gennaio 2005 al Teatro della Luna con Michelle Hunziker e la partecipazione straordinaria di Luca Ward.
Un’importante occasione professionale per Michelle Hunziker che si avvicina al mondo del teatro per la prima volta nella sua carriera e lo fa con “The sound of music” uno dei più famosi musical di Broadway noto al grande pubblico grazie al film, campione di incassi nella storia del cinema, “Tutti insieme appassionatamente” di Robert Wise.
Michelle Hunziker veste i panni di Maria, un ruolo che sembra essere stato scritto apposta per lei, attrice e presentatrice divertente, spumeggiante, incontenibile, vivace ma, allo stesso tempo precisa e rigorosa, proprio come la giovane novizia del monastero benedettino di Salisburgo.
Al fianco di Michelle, nel ruolo del severo ufficiale Von Trapp, l’affascinante Luca Ward, doppiatore tra i più importanti in Italia e attore di numerose fiction televisive tra cui “Elisa di Rivombrosa”.
Tutti insieme appassionatamente si presenta al pubblico con un allestimento scenografico di grande impatto visivo, come nella tradizione degli spettacoli della Rancia. Uno spettacolo per tutta la famiglia nel quale si ritrovano, tra emozioni e divertimento, l’amore sincero e la voglia di vivere.

Jesus Christ Superstar
2003
Con Daniele Pacini
Priest
Regia di Shawna Farrell
Produzione di BSMT

Jesus Christ Superstar is a 1970 rock opera with music by Andrew Lloyd Webber and lyrics by Tim Rice. It started as a rock opera album musical before its Broadway on-stage debut in 1971. The musical is sung-through, with no spoken dialogue. The story is loosely based on the Gospels’ accounts of the last week of Jesus’s life, beginning with the preparation for the arrival of Jesus and his disciples in Jerusalem and ending with the crucifixion. It depicts political and interpersonal struggles between Judas Iscariot and Jesus that are not present in the Bible.

Company
2002
Regia di Massimiliano Farau
Produzione di BSMT

Company è un musical del 1970 con musiche di Stephen Sondheim e libretto di George Furth.[1] Il musical, debuttato a Broadway nel 1970, fu candidato a un numero record di quattordici Tony Award e ne vinse sei, tra cui miglior musical.

Quando l’affascinante scapolo Robert compie 35 anni si accorge di non essere più un ragazzino e di non aver mai avuto una relazione seria e duratura nel tempo: a lui non serve una moglie, visto che ha gli amici migliori che un uomo possa desiderare, è libero e felice. Saranno proprio questi amici, coppie sposate e stabili, a far capire a Robert cosa significhi essere sposato, mostrando con i loro comportamenti, idiosincrasie e vezzi, pregi e difetti della vita coniugale. Incapace di mantenere una relazione e angosciato all’idea delle responsabilità, Robert entra in crisi, non riuscendo a prendere una posizione definitiva riguardo al matrimonio, fino ad arrivare all’epifanica realizzazione finale che “ci sono mille motivi per non stare insieme, ma neanche uno per restare da soli”.

Un nido di memorie
2000
Con Orazio Bobbio, Ariella Reggio
Scritto con Tullio Kezich
Regia di Francesco Macedonio
Produzione di Teatro Stabile “La Contrada” di Trieste

Con Un nido di memorie Tullio Kezich offre alla Contrada e alla nostra città il “secondo atto” di quella trilogia drammatica in lingua triestina dedicata all’arco di tempo che va dal periodo della guerra sino agli anni Cinquanta. Un lavoro che affonda le radici nella biografia personale del- l’autore e guarda alla memoria collettiva di una città della quale viene tracciato un ritratto ricco di risvolti talora divertenti, talora drammatici.
La famiglia dell’avvocato Ivo Sklebez, dietro la quale non è difficile scor- gere più di qualche accenno al vissuto personale di Kezich, diviene sorta di proiezione della città in tutte le sue varie componenti. La servetta “carsolina” Milka, l’ebreo Volpati, la maestra Calpurnia di ferventi idee fasciste, lo stesso Ivo che cerca di barcamenarsi in una situazione che cambia di giorno in giorno, sono rappresentanti del tessuto sociale di una città multietnica, nella quale da sempre l’italiano vive a fianco dello sloveno, il cattolico dell’ebreo, l’autoctono dello straniero.